Prodotti tradizionali

Sapa

Sapa

Formati:

Bottiglia 375 ml

Ingredienti:

Mosto di uva cotto concentrato

Consigli gastronomici:

Accompagna in modo eccellente qualsiasi dessert, creme, gelati, etc…
In epoca rinascimentale veniva utilizzata per accompagnare arrosti importanti. Nonna ci raccontava che era gustosa con la polenta.
Ottima su ricotta, formaggi freschi o frittatine.
Utilizzata nella preparazione di dolci caratteristici del periodo natalizio (festringo)

NON DISPONIBILE

Vì cotto

Vì cotto

Formati:

Bottiglia 750 ml, Bottiglia 3000 ml, Bottiglia 5000 ml

Ingredienti:

Mosto di uva cotto e fermentato

Consigli gastronomici:

Si presta alla composizione di deliziosi aperitivi e cocktail. Dissetante energetico naturale diluito con acqua e bevuto fresco. Ottimo per accompagnare qualsiasi dessert, in special modo dolci e biscotti secchi

 

Prodotto tipico e tradizionale delle Marche, in particolare delle province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno. E’ ottenuto dalla bollitura e schiumatura (eliminazione delle impurità e delle sostanze proteiche che galleggiano sotto forma di schiuma) del mosto d’ uva, proveniente da diverse varietà di vitigni autoctoni, fino ad ottenere una riduzione del volume iniziale, minimo, di un terzo.
Il mosto cotto, una volta raffreddato, misto ad una piccola parte di mosto crudo, privo di additivi, viene posto in botti di rovere o castagno, o rabboccato dove è già presente quello vecchio per la fermentazione (che può durare alcuni mesi) e l’ invecchiamento (3-5 anni).
Vino caratteristico dal colore marrone dorato, dal profumo intenso e dal sapore dolce di caramello e di frutta essiccata che ricorda i più famosi vini Passito e Marsala.
Può essere bevuto fresco come aperitivo, dissetante e corroborante, ben caldo, con cannella, chiodi di garofano e scorza di limone, come piacevole rimedio naturale a raffreddori e influenza oppure a temperatura ambiente, a fine pasto, ottimo per accompagnare dolci secchi (tarallucci, cantucci, anicini).
Ricerche e studi universitari hanno evidenziato come questa bevanda (per la caramellizzazione degli zuccheri che avviene durante la cottura) sia efficace nel combattere l’invecchiamento cellulare e nella prevenzione di malattie cardiovascolari e tumorali.
La tecnica di produzione, risale al tempo dei Piceni, nel sec. X a.C., secondo alcuni e secondo altri, al tempo dei Greci nel sec. IV a.C. e viene tramandata fino ai giorni nostri immutata, per ottenere un prodotto conservabile senza l’aggiunta di additivi.
Gli antichi Romani, gli Imperatori e i Papi, durante i loro luculliani banchetti, gustavano questa bevanda e fino ad un paio di secoli fa veniva commercializzata anche in alcuni paesi europei.
Fino a qualche decennio fa molte famiglie contadine possedevano nelle loro piccole cantine una botticella di vino cotto che andava ad arricchire la dote delle promesse spose. Al tempo della mietitura del grano, che si faceva a mano, nella prima pausa del mattino (lo svegliarino) veniva servito dalla “Vergara”, ai mietitori, assieme a maritozzi o ciambelle. Ai bambini un po’ più gracili veniva somministrato come ricostituente in aggiunta al rosso d’ uovo “sbattuto” con lo zucchero.

NON DISPONIBILE